Tartan Obsession

Puntuale come ogni anno ai primi freddi, ecco spuntare anche quest’anno su vestiti, scarpe, accessori il celeberrimo Tartan (ovviamente presentato come una novità estremamente glamour must have di QUELLO specifico inverno).

Ma il  fashion, si sa, insegue le “anti-mode” da sempre ed utilizza a rotazione dettagli stilistici delle sottoculture, per inserirli nel vintage (mai come oggi in voga ed osannato dalle fashioniste).

Il tartan non fa eccezione.

Questo stile nasce dalle popolazioni celtiche, resiste al tempo ed attraversa il mondo arrivando a noi grazie allo stile punk e grunge che lo inserisce nel proprio vestiario, quasi come una sorta di divisa.

Il Tartan viene proposto in diverse versioni, dalla classica a quella con trama destrutturata, monocromatico o pieno di sfumature e colori diversi.

Io l’ho sempre amato, secondo me stagione fredda fa rima con Tartan. Ovvio, va preso (e soprattutto proposto) a piccole dosi, per non rischiare di ricreare l’affetto “decorazione natalizia ambulante”.

Il suo maggiore pregio è quello di unire uno stile classico, elegante e rigoroso ad uno più casual, soprattutto nelle versioni più street, proposte oggi ai giovani in chiave underground.

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